L’operazione è avvenuta mentre la giustizia statunitense deve decidere se congelare i fondi o imporre limiti per garantirne la tracciabilità; secondo Hayden Davis quel denaro proveniva “dall’Argentina”
Di fronte al rischio che la giustizia statunitense congeli o limiti i movimenti dei portafogli virtuali che accumulano decine di milioni di dollari generati dalla “memecoin” $LIBRA, mani anonime hanno prelevato almeno 9 milioni di dollari che erano rimasti immobili dal 15 febbraio scorso in un portafoglio “multisig” che, per sua natura, richiedeva le firme di due o più titolari per operare.
Il portafoglio “multisig”, attivato dopo oltre nove mesi di immobilità, appare etichettato sulle piattaforme online con il cognome “Milei” e ha registrato il trasferimento di 69.000 SOL – una criptovaluta ad alta liquidità che equivale a circa 9 milioni di dollari – ad altri portafogli e piattaforme più opachi per nasconderne le tracce e la destinazione finale. Questi movimenti sono stati rilevati dall’esperto Fernando Molina.
Il denaro depositato in questi e altri portafogli “multisig” è rimasto immobile dalle ore successive al lancio e al crollo di $LIBRA, durante il tramonto del 14 febbraio scorso, e l’imprenditore statunitense Hayden Davis si vantava in un’intervista concessa in quelle ore che il denaro apparteneva al “governo argentino” o addirittura “all’Argentina”.
I movimenti registrati nelle ultime ore sono avvenuti mentre gli avvocati che promuovono la class action a Manhattan hanno chiesto alla giustizia una misura d’urgenza per impedire la distruzione irreversibile delle prove del reato e facilitare la tracciabilità dei fondi per evitare che scompaiano attraverso un processo di anonimizzazione.
La richiesta, presentata dallo studio legale Burwick Law al giudice federale Jennifer Rochon, avverte che gli imputati sono a un passo dal premere il “pulsante nucleare” delle prove digitali: la conversione di fondi tracciabili in criptovalute private come ZCash, progettate matematicamente per cancellare ogni traccia della loro origine e destinazione. Secondo la richiesta, l’importo a rischio di scomparire dal radar giudiziario ammonterebbe a 94,5 milioni di dollari.
Burwick ha sostenuto la sua richiesta con una perizia forense che ha rilevato un “proof of concept” eseguito lo scorso 16 novembre. Quel giorno, un portafoglio collegato al team di $LIBRA ha effettuato un test di fuga: ha convertito 1,36 milioni di token in SOL e, in meno di due minuti, li ha trasferiti tramite il protocollo NEAR Intents a un indirizzo blindato di ZCash. Il risultato è stato immediato: “La traccia si interrompe e le attività diventano permanentemente non rintracciabili”, ha affermato il perito David Goldman.
La manovra ha subito un drastico aumento martedì scorso, secondo i documenti presentati dallo studio legale Burwick di New York, quando il portafoglio denominato “Exit Wallet 1” e quello del “Deployer” di $LIBRA hanno iniziato a liquidare posizioni massicce nella stablecoin USDC per passare a SOL, che di solito viene utilizzata come passo preliminare alla fuga, dato che, a differenza di altre stablecoin, la rete SOL è più difficile da bloccare con un’ordinanza del tribunale.
Nel giro di poche ore, l’“Exit Wallet 1” ha eseguito 37 transazioni per convertire 44,6 milioni di dollari, mentre il portafoglio del “Deployer” ne ha trasformati altri 17 milioni. Un dato esposto dai periti rivela il coordinamento dietro la manovra: l’“Exit Wallet” è un portafoglio multi-firma, il che significa che ogni movimento ha richiesto l’approvazione digitale simultanea di almeno due dei tre operatori autorizzati dello schema.
Sia gli avvocati di Hayden Davis che quelli di Benjamin Chow hanno respinto le argomentazioni di Burwick definendole “fallaci” e hanno sostenuto che si tratta di una mera reiterazione, con piccole modifiche, delle richieste di congelamento dei fondi che i querelanti hanno già presentato più volte negli ultimi mesi, ma che si sono scontrate con il rifiuto del giudice Rochon.
Ora, tuttavia, ai movimenti registrati la scorsa settimana si sono aggiunti quelli rilevati nel portafoglio “multisig” identificato come ‘Milei’, che ha trasferito fondi a un altro portafoglio identificato come “oHtMM”, che ha iniziato a trasferire denaro a 2B7NY in lotti più piccoli (200, 600, 700 SOL), per poi trasformarli in USDC “e inviarli tramite deBridge a un’altra blockchain dove si perde la traccia”, ha rivelato l’esperto Molina. “È la prima volta che vediamo uscire denaro dai ‘multisig’”, ha sottolineato.


