In un contesto economico in evoluzione, cresce la preoccupazione per i segnali che indicano licenziamenti di massa negli Stati Uniti prima del 2026. Diverse aziende hanno già anticipato importanti adeguamenti nel tentativo di ridurre i costi e riorganizzare le loro attività. Sebbene la tendenza abbia subito un’accelerazione negli ultimi mesi, solo esaminando gli annunci aziendali è possibile apprezzare la reale portata dei tagli e i settori che saranno maggiormente colpiti, dalla tecnologia all’energia e al commercio al dettaglio.
Perché iniziano i licenziamenti di massa?

I licenziamenti si intensificano dopo un anno caratterizzato da costi più elevati, minore domanda e rapida adozione dell’intelligenza artificiale. Solo nel mese di ottobre sono stati eliminati oltre 150.000 posti di lavoro, il numero mensile più alto in oltre due decenni.
Le aziende affermano che questi tagli sono una risposta agli aggiustamenti successivi al boom delle assunzioni, al calo della spesa aziendale e alla necessità di strutture più snelle, mentre la disoccupazione sale al 4,4%, il livello più alto in quasi quattro anni.
Principali cause segnalate dalle aziende
- Riduzione dopo le assunzioni massicce post-pandemia.
- Implementazione dell’IA e dell’automazione.
- Diminuzione dei consumi in settori chiave.
- Ristrutturazioni e fusioni.
- Modifiche normative e incentivi eliminati.
Quali sono le aziende che hanno già annunciato licenziamenti? L’elenco completo

La ridimensionamento colpisce grandi aziende che hanno confermato tagli per quest’anno. Ecco gli annunci più rilevanti e i dati ufficiali sui lavoratori interessati.
Amazon
- Ridurrà 14.000 dipendenti aziendali secondo un memorandum interno.
- Ha 350.000 dipendenti amministrativi e 1,5 milioni in totale.
ConocoPhillips e compagnie petrolifere
- Taglierà tra il 20% e il 25% del suo personale globale entro il 2025.
- Anche BP, Chevron e SLB hanno confermato migliaia di licenziamenti quest’anno.
General Motors
- Eliminerà 1.200 posti di lavoro a Detroit e 550 in Ohio.
- Sospenderà per sei mesi la produzione di batterie, con ripercussioni su 1.550 dipendenti.
Paramount
- Ha confermato 1.600 licenziamenti, oltre ai 1.000 della fase precedente.
- Prima della fusione, ha ridotto il proprio organico del 3,5%.
Target
- Taglierà 1.800 posti di lavoro aziendali, tra dimissioni dirette e posti vacanti non coperti.
- Ciò rappresenta l’8% della sua forza lavoro amministrativa.
UPS
- Ha eliminato 48.000 posti di lavoro quest’anno, tra posizioni operative e manageriali.
- La maggior parte degli autisti ha accettato il pensionamento volontario.
Verizon
- Licenzierà più di 13.000 lavoratori, circa il 20% del suo personale non sindacalizzato.
- Ha creato un fondo di 20 milioni di dollari per la formazione e il reinserimento lavorativo.
